Il salario minimo è la più bassa paga oraria giornaliera o mensile che i datori di lavoro devono versare per legge ai loro impiegati. Questo tipo di legge è stato introdotto per la prima volta nel 19° secolo in Australia e in Nuova Zelanda, poi hanno fatto seguito altri paesi nel mondo. Purtroppo la Svizzera non è ancora fra questi. Per ovviare anche a questo punto debole, recentemente i delegati dell'Unione Sindacale Svizzera hanno approvato il testo per il lancio dell'iniziativa in favore dei salari minimi, che chiede che nessuno in Svizzera guadagni meno di 22 franchi all'ora. Questa iniziativa intende assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori uno stipendio minimo di 3 mila 800 franchi mensili, fatta eccezione per apprendisti, stagisti, aziende a conduzione famigliare e lavoratori volontari. Attualmente circa 400 mila persone sono sotto questa soglia. È una vergogna. Soprattutto nei settori privi di contratto collettivo di lavoro la soglia non viene raggiunta, ad esempio nell'industria tessile.
Per quale motivo è importante avere un salario minimo legale? Prima di tutto perché credo che possa garantire il diritto fondamentale per ogni lavoratrice e lavoratore di avere una paga oraria dignitosa, data anche la composizione sfaccettata delle famiglie nella nostra società. D'altra parte potrà sicuramente servire a favorire nuovi contratti collettivi di lavoro nei settori che ne sono sprovvisti. Inoltre sarà anche l'occasione per regolarizzare le condizioni di lavoro o per rivedere specifici contratti di lavoro con l'acquisizione di particolari diritti (ferie, maternità, malattia, ecc.).
E non da ultimo si potrà magari evitare di sentire ancora parlare di cifre spropositate che vengono versate a manager di industrie farmaceutiche e di numerose banche. Quando ci si sente dire che il Ceo del Credit Suisse guadagna 229 volte in più rispetto al salario più basso versato nel gruppo, c'è da mettersi le mani nei capelli. Questo degrado (che va ben oltre ogni logica economica) può essere fermato, grazie all'iniziativa 1:12 lanciata dalla Gioventù socialista svizzera, con la quale si chiede di ancorare nella Costituzione il principio secondo cui il salario minimo di un dipendente non possa essere inferiore al dodicesimo della paga più alta.
È ora di finirla che siano solo le lavoratrici ed i lavoratori a pagare le conseguenze delle crisi. Qualcosa si sta muovendo e l'assemblea di Ubs lo dimostra, ma il cammino è ancora lungo per invertire la rotta. Le due iniziative sopra citate vanno nella giusta direzione.

Pubblicato il 

28.05.10

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