Italia

L’aveva giurato: se perdo il referendum torno a casa. Ha perso ma a casa è tornato solo per qualche ora, poi è nuovamente uscito e ha ripreso a dettare leggi e agende politiche. Matteo Renzi aveva due obiettivi: vincere le primarie del Pd e liberarsi di tutti i suoi oppositori e subito dopo buttare a mare il governo portaborse con l’ormai classico “Gentiloni stai sereno”, tornare alle urne e riprendere il comando della nave accendendo le luci a poppa e a prua. Sempre che le troppe luci non mandino a picco la nave come capitò al Titanic.


Ma per votare serve una nuova legge elettorale dopo che quella precedente è stata bocciata dalla Consulta e a questo scopo ci vuole l’accordo con i principali partiti. Ecco allora che Renzi fa il miracolo stringendosi a coorte con Berlusconi, Grillo e Salvini. Dopo aver giurato che bisognava garantire governabilità, immediatezza (la sera degli scrutini si deve sapere chi governerà) e sistema maggioritario, la legge in dirittura d’arrivo è l’opposto: parte dei parlamentari eletti con l’uninominale e il resto con il proporzionale, senza premio di maggioranza ma con uno sbarramento del 5 per cento.


Siccome oggi in Italia ci sono tre schieramenti di dimensioni simili – M5S, Pd e destre – è ovvio che alla fine due di questi blocchi dovranno allearsi; siccome Renzi vede tutto quel chi si muove alla sua sinistra (Pisapia, Mdp, Si, Prc) come fumo negli occhi, non ci vuole molto a sentire la puzza del “Renzusconi”. Il rottamatore di uomini e diritti prova a scaricare su altri la caduta del governo: su Alfano che rifiuta uno sbarramento troppo alto per lui, sui fuoriusciti del Mdp che si oppongono all’imbroglio dei voucher, eliminati per evitare il referendum della Cgil e reinseriti un mese dopo, alla faccia di ogni regola e democrazia. Sabato 17 giugno la Cgil cercherà di riempire piazza San Giovanni a Roma in difesa della volontà popolare, dei diritti e del lavoro.


I cittadini devono poter scegliere chi li rappresenta, basta con un Parlamento di nominati. Così l’M5S fino a una settimana fa. Ma il prurito elettorale fa miracoli di incoerenza e così a Grillo va benissimo una legge che esclude la libertà di scelta dei cittadini, essendo i listini della parte proporzionale bloccati e decisi dagli apparati di partito, con l’elettore che potrà mettere la crocetta solo sul simbolo, con il divieto di voto disgiunto. Il che consente al Pd di far fuori le ultime minoranze interne e a Grillo di imporre i suoi fedelissimi. Idem per Berlusconi, alleato con Salvini ma pronto a saltare sul Titanic. Lo scioglimento delle camere e il voto in autunno potrebbero anche essere chiesti al presidente Mattarella congiuntamente dai quattro partiti principali.
Tutto fatto dunque, rotte le uova (sciolte le camere) ecco pronta la frittata elettorale? Calma, bisognerà comunque convincere Mattarella e mettere a tacere le tante voci contrarie anche dentro il Pd. A partire dall’intemerata di Napolitano, contrario al proporzionale, che sospetta l’incostituzionalità di una legge fatta a uso e consumo di quattro leader


Ma perché Renzi vuole il voto anticipato a ogni costo? Lo spiega con lucidità Gustavo Zagrebelsky in un editoriale su Repubblica: perché cerca la rivincita dopo la sberla del referendum, per liberarsi dei gufi interni con le liste bloccate, per togliere alle forze alla sua sinistra il tempo di organizzarsi, per evitare di fare una finanziaria lacrime e sangue a dicembre, cioè prima del voto in tempi normali, per affossare importanti leggi congelate (antimafia, riforma della giustizia, jus soli per la cittadinanza, testamento biologico, delitto di tortura). Forza Italia si accoda per tornare in gioco, Grillo e Salvini perché sentono il vento in poppa. La sinistra frastagliata è contro le elezioni anticipate, compatta sui voucher ma divisa tra chi è per il proporzionale, e dunque il modello finto-tedesco non rappresenta il male peggiore, e chi invece resta aggrappato all’ideologia maggioritaria. Sia pure in ritardo, cominciano a fioccare appelli all’unità a sinistra del Pd. Speriamo che ci sia e sia sui contenuti, in testa il lavoro, per non replicare il recente passato segnato da sterili armate Brancaleone.

Pubblicato il 

07.06.17
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