Nelle ultime legislature la politica ticinese ha svoltato a destra con una serie di sgravi fiscali soprattutto per le persone fisiche che hanno messo in ginocchio le finanze del Cantone (malgrado che ufficialmente il Ticino sia un Cantone "ricco") e hanno aperto la porta a tentativi di smantellamento del ruolo dello Stato in generale e dello Stato sociale in particolare. Il modello al quale questa svolta si è ispirata è quello neoliberista inaugurato dalla Thatcher e da Reagan negli anni ottanta, che ha ricevuto un notevole impulso da alcuni successi ottenuti in campo economico, ma che oggi appare in crisi a causa delle grandi disparità prodotte e a causa dell'incapacità di controllare fenomeni distruttivi quali il degrado ambientale, la concentrazione del potere finanziario, la corruzione, la criminalità economica e gli effetti settoriali e locali di una globalizzazione troppo rapida con particolare attenzione al problema della precarietà. Ma quando va collocata la data di inizio di questa svolta? Secondo l'opinione corrente l'inizio sarebbe da collocare nell'aprile del 1995 con l'entrata in Consiglio di Stato di Marina Masoni e Marco Borradori al posto di Dick Marty e Renzo Respini e con lo spostamento a destra di Giuseppe Buffi. La mia opinione è che il processo sia avvenuto in tempi più lunghi anche se indubbiamente le premesse sono state poste dai cambiamenti di persone e orientamenti descritti sopra. In particolare la morte di Giuseppe Buffi nel luglio del 2000, privò a mio parere il Governo di un membro che, pur avendo cercato alleanze a destra, durante i 5 anni di copresenza con Marina Masoni seppe svolgere un ruolo moderatore nei confronti della sua collega di partito. Sta di fatto che durante la legislatura 1995-1999 la politica di sgravi fiscali fu molto contenuta e la socialità venne resa più mirata e più forte da importanti decisioni del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato. Per rendersene conto basta scorrere la cronistoria dettagliata della legislatura fatta dalla direzione del Ps che, per caso, ho riscoperto su internet (1). I tre obiettivi prioritari della legislatura furono la crescita economica, i rapporti Stato/cittadino e la lotta contro l'emarginazione. I contenuti di questo ultimo obiettivo portarono all'approvazione della legge sugli assegni famigliari (giugno 1996), della legge di applicazione della Lamal che prevedeva l'utilizzazione al 100 per cento dei sussidi previsti dalla legge federale (ancora giugno '96), della legge "Spitex" (dicembre '97) e il licenziamento da parte del Governo del messaggio sull'armonizzazione delle prestazioni sociali che proponeva di mettere in rete i vari contributi cantonali alle persone creando una sorta di reddito medio garantito basato sul reddito disponibile di una famiglia considerate le persone che la compongono (agosto '98). In quella legislatura il Governo, grazia a una maggioranza costituita da Buffi, Masoni e dal sottoscritto, diede inoltre prova di un indirizzo liberale in un settore delicato come quello della lotta contro le tossicodipendenze (nuova legge e posizioni nelle consultazioni della Confederazione). Anche la gestione del problema nato con l'occupazione degli stabili degli ex Molini Bernasconi a Viganello fu improntata a criteri di tolleranza e dialogo. Infine va ricordato che il 9 giugno 1997 il Gran Consiglio approvò il Messaggio che lanciava quel progetto di "Amministrazione 2000" che avrebbe dovuto razionalizzare l'attività dello Stato adeguando procedure, verifiche e controlli alla rivoluzione tecnologica della fine del secolo scorso. A mio parere si trattava di un tentativo fondamentale di salvaguardare il ruolo dello Stato confrontato con il dinamismo del settore privato. I liberali la votarono, ma razionalizzare lo Stato non è certamente una loro priorità, i socialisti la osteggiarono cedendo all'inerzia e alle paure conservatrici dell'ala sindacale. In campo fiscale il Parlamento si limitò ad approvare il primo pacchetto presentato congiuntamente da Dfe e Dos per una riduzione di 300 franchi (fino a un limite di reddito imponibile di 70 mila franchi) per le famiglie e di 150 franchi per le persone sole (fino a un limite di reddito imponibile di 45 mila franchi) come compenso per il forte aumento del premio delle Casse malati per le fasce di reddito medio che non beneficiavano dei sussidi previsti dalla Lamal. Un secondo pacchetto proposto dal Consiglio di Stato nell'ottobre 1998, contrari il sottoscritto e Alex Pedrazzini, restò sul tavolo del Gran Consiglio e venne poi sorpassato dall'iniziativa della Lega approvata in votazione popolare il 6 febbraio 2000. La faccenda Thermoselect che pure creò forti tensioni e divisioni in Governo fu, a mio parere, di altro tipo riguardando più una questione di accordi e di scambio politico che non una questione di indirizzo politico. La svolta a livello dei fatti e non delle intenzioni, fu quindi successiva quando, tra il 2000 e il 2002, Marina Masoni e la Lega con una serie di sgravi fiscali votati dalla maggioranza di governo, parlamento e elettorato e con le modalità applicate per il passaggio dalla tassazione biennale a quella annuale prenumeranda favorirono una spaccatura drammatica tra l'aumento delle spese dello Stato determinato in gran parte da ragioni oggettive da una parte e le entrate fiscali dall'altra. Le conseguenze furono alcune decisioni dolorose di tagli, poco spazio per nuovi progetti pubblici e un indebitamento annuo non sopportabile sui tempi medi corretto solo in parte e in extremis con il Consuntivo 2006 grazie a un momento favorevole dell'economia e a delle sopravvenienze fiscali degli anni precedenti. D'altra parte non si riesce a capire come un Cantone come il Ticino che ha un territorio difficile da servire, che ha una popolazione anziana superiore alla media e che, a differenza di Zugo, Unterwaldo, Svitto, ecc., deve risolvere quasi tutti i problemi con le proprie forze (infrastrutture su un territorio vasto e complesso, inquinamento da traffico internazionale, ospedali, università, servizi per una popolazione anziana superiore alla media, difesa della lingua, ecc.), possa far pagare al proprio contribuente 60 centesimi, quando lo stesso contribuente nella media svizzera paga un franco! Diversa invece la questione dell'imposizione delle persone giuridiche dove la concorrenza fiscale ha un'importanza rilevante e dove gli sgravi effettuati possono essere giustificati. Certo Marina Masoni e la destra che la sostiene hanno un progetto politico chiaro e Marina Masoni ha coraggio da vendere. Purtroppo non esiste un progetto politico alternativo di centro-sinistra altrettanto chiaro e i partiti storici hanno attaccato Marina Masoni non per la sua politica, ma per altre faccende che con la politica hanno poco a che vedere, sperando così di risolvere il problema senza affrontare il nodo politico. Patrizia Pesenti prima e Manuele Bertoli frontalmente poi sono rimasti soli, nei dibattiti televisivi, ad attaccare la politica di Marina Masoni e di chi l'ha appoggiata. Gli altri sembrerebbero aver trovato la formula magica per spendere di più, incassare di meno e pareggiare i conti. Tutti hanno paura a dire che le imposte per le persone fisiche vanno aumentate. Tutti hanno paura di passare per il "partito delle tasse", ma il "partito delle tasse" non è quello di chi chiede finanze corrispondenti ai costi di prestazioni che l'elettorato ha detto più volte con il voto di voler mantenere. Il "partito delle tasse" è quello di chi evade il fisco e di chi fa costare quelle prestazioni più del necessario: è quello degli asfaltatori, è quello di chi difende una legge appalti corporativa, è quello di chi si oppone alla razionalizzazione dello Stato, è quello di chi scalda i "cadreghini" e fa della demagogia senza approfondire i problemi reali del Cantone in questi anni difficili di cambiamento. Con queste premesse penso che comunque vada il primo aprile la situazione resterà confusa. Si tengano presenti la determinazione di alcuni protagonisti, i tempi lunghi e le situazioni imprevedibili che hanno determinato la svolta a destra della politica cantonale. Si tengano presenti gli interessi che l'hanno favorita, le "forze materiali" per dirla con Marx. Per correggere la rotta saranno necessarie forze almeno equivalenti e anche un po' di fortuna. È una questione di fisica e di probabilità ancora prima che di politica.

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23.03.07

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