"Abolire le casse malati a buon mercato", perché rompono il patto di solidarietà fra gli assicurati. È questa l'idea che sta alla base della mozione proposta dal consigliere agli stati pipidino Bruno Frick che è stata recentemente approvata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità della Camera alta. Una mozione che avrà vita difficile in Parlamento, diciamolo subito.
La proposta non verrà accettata perché tocca il diritto alla libera concorrenza, inviolabile per la maggioranza dei parlamentari, e anche – e soprattutto – perché gli interessi delle casse malattia siedono direttamente sugli scranni delle due Camere. Tuttavia non è questo il punto più interessante a nostro avviso.
La proposta scioccante di Bruno Frick, che non condividiamo nello stato attuale del sistema, parte da una constatazione molto interessante: i più grandi assicuratori malattia hanno creato delle strutture figlie che si rivolgono essenzialmente ad una cerchia di cittadini sana, in questo caso quella più giovane. Le casse malati danno la caccia ai "buoni rischi" che fanno incassare senza spendere. Lo permette il regime di libera concorrenza insito nel sistema sanitario elvetico.
Un sistema, come ben illustra la mozione di Frick, che può tuttavia sgretolare la solidarietà – anche questa principio portante dell'assicurazione sociale – fra sani e malati o le diverse classi sociali. Perché? Perché diminuisce l'ammontare totale dei premi a disposizione della collettività, discriminando così chi è nel bisogno per rapporto a chi vive – momentaneamente – in salute.
Applicando questo stesso ragionamento possiamo però notare altri meccanismi perversi che il sistema di concorrenza fra gli assicuratori ha già messo in atto. Un esempio? Quando due anni fa il nostro ministro ha voluto alzare la franchigia a 2'500 franchi, difendendo a spada tratta la bontà della concorrenza, ha già allora minato la solidarietà. Le casse malattia hanno potuto ampliare l'offerta alla ricerca dei buoni rischi. La franchigia più alta se la può permettere chi è sano, o chi ha sufficiente denaro per correre il rischio di pagare un importo del genere. Questo mentre in Svizzera cresce il numero degli assicurati sospesi dagli assicuratori perché non sono in grado di far fronte al premio di cassa malattia, attualmente sfioriamo le 150mila persone (si veda l'articolo a pagina 7), e che possono accedere al sistema sanitario solo grazie ad un articolo costituzionale che garantisce le cure di prima necessità.
Il sistema, ed è questa la vera bontà della provocazione della mozione Frick, è come un re nudo che scalpita impazzito. Ma oggi parlare di una nuova regolamentazione o guardare i fatti nella loro interezza sembra prematuro, mentre la selezione dei rischi è già realtà.

Pubblicato il 

05.09.08

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