La pizza non arriva perché i dipendenti scioperano. È successo a Lugano, mercoledì scorso allo Speedy pizza di Molino nuovo, dove una quindicina di dipendenti ha incrociato le braccia chiedendo il rispetto del Contratto collettivo di lavoro.

Una vicenda che si trascina da tempo. Troppo tempo; almeno per i dipendenti. Stufi di attendere, sostenuti da Unia, hanno incrociato le braccia lo scorso mercoledì sera. Sono gli impiegati dello Speedy pizza amministrata dalla Fenice gestioni, corriere di pizza a domicilio di Lugano. Una quindicina di ragazzi pagati a ore per le consegne di pizza. Il problema riguarda soprattutto l'importo delle paghe. Secondo lavoratori e sindacato, i dipendenti sottostanno al contratto collettivo nazionale del settore alberghiero e della ristorazione. Un contratto collettivo decretato di forza obbligatoria dal governo federale. Ciò significa che tutte le imprese attive nel settore devono rispettarlo. La paga oraria contrattualmente prevista ammonta a 18,60 franchi. La ditta ne versa solo 16. Secondo Unia, ma emerge anche dal rapporto del controllo redatto dall'ispettrice, non sono stati rispettati neanche il versamento della tredicesima e il numero dei giorni di vacanza (5 settimane invece delle 4 garantite dalla Fenice gestioni).
La ditta non contesta il mancato rispetto del contratto collettivo, ma contesta il fatto che debbano esserne assoggettati.  
Questo malgrado l'ufficio di controllo competente abbia scritto a inizio luglio una raccomandata nella quale si confermava l'assoggettamento per il tipo di attività offerta. Anche il controllo a fine agosto di una ispettrice della commissione paritetica della ristorazione ha dato lo stesso esito: la vostra azienda deve sottostare al ccl.
La Fenice Gestione, per il tramite del suo legale, contesta il rapporto dell'ispettrice e si appella alla Commissione di sorveglianza.
Prima del ricorso, l'amministratice della Fenice Gestioni informa il sindacato di voler liquidare la pendenza, offrendo un importo rifiutato dai dipendenti. Quest'ultimi fanno a loro volta una controprosta di liquidazione, rifiutata a sua volta dall'amministratice. In questo tira e molla, la corda della pazienza si spezza e i dipendenti decidono di scioperare per convincere la ditta a versar loro quanto gli spetta.
Alle ore 18 del mercoledì sera dunque, la quindicina di dipendenti che consegnano la pizza a domicilio decide all'unanimità di incrociare le braccia fino a quando non gli sarà versato quanto previsto dal contratto. Sono tutti giovani, tra cui anche alcune ragazze, che lavorano part time per pagarsi gli studi (anche universitari). Alcuni invece vivono di quel lavoro. Con quella paga, dopo aver pagato l'affitto, riescono a malapena a sopravvivere.
C'è chi ha iniziato da poco a lavorare presso lo Speedy pizza, ma una buona parte è dipendente da qualche anno. La differenza salariale dovuta nei loro casi ammonta a qualche migliaio di franchi.
Paradossalmente dalla busta paga la Fenice Gestioni deduceva ai suoi dipendenti il contributo professionale. Questa quota serve a finanziare il funzionamento della commisione paritetica, incaricata di verificare il rispetto del Ccl. Contratto che la ditta dice di non riconoscere. Bizzarro.
«Non conoscevamo i nostri diritti - raccontano i dipendenti- Un nostro ex collega, licenziato, è andato a informarsi presso il sindacato. Abbiamo quindi scoperto di essere stati sottopagati. Da maggio abbiamo chiesto alla ditta di regolare la questione, ma la risposta è stata sempre evasiva. Da un lato ci rassicuravano dicendo che l'avrebbero risolta, ma il giorno del pagamento veniva continuamente spostato. La nostra sensazione è che volessero solo prendere tempo». Paura per eventuali ritorsioni, chiediamo loro. «Sinceramente meglio che mi licenzino piuttosto che lasciarmi calpestare i miei diritti» risponde convinto uno di loro, mentre gli altri annuiscono. «Non chiediamo la luna, chiediamo quanto ci spetta» rincara un altro.  
Al momento di andare in stampa ci riferiscono dell'arrivo sul posto dell'amministratice unica della Fenice Gestioni. Dopo aver verificato la determinazione dei dipendenti, la trattiva col sindacato ha avuto esito positivo. Sarà scontato, ma la lotta paga.

Pubblicato il 

08.10.10

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