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La via del Ceresio, ritornate i formulari
di
Tatiana Lurati Grassi
Ad inizio novembre è partito il progetto "La via del Ceresio: mobilità sostenibile e trasporto lacustre", finanziato con fondi del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007/2013 e coordinato congiuntamente dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio (Capofila italiano) e dal Sindacato Unia, Regione Ticino (Capofila svizzero).
Il progetto, che coinvolge come partner anche la Società Navigazione del Lago di Lugano Sa e il Comune di Porlezza, mira a identificare in dettaglio tutte le condizioni di fattibilità, di pianificazione ed erogazione di un servizio veloce di trasporto lacustre Porlezza-Lugano e viceversa, per innovare ed integrare le risorse dei servizi di trasporto passeggeri in quest'area transfrontaliera.
Tale studio di fattibilità si propone di studiare nel dettaglio dello scenario territoriale e socio-economico un piano di servizio di trasporto via lago che possa risultare sicuro, facilmente fruibile dagli utenti, economicamente vantaggioso e sostenibile per l'ambiente, capace, insomma, di offrire un'alternativa valida ad una via di comunicazione, attualmente su gomma (Strada Regina), sovraccaricata dal massiccio flusso di lavoratori e studenti pendolari (a cui si aggiungono, nella stagione estiva, numerosi turisti) e resa insicura dalla presenza di un tracciato tortuoso e stretto nonché dal verificarsi di frequenti incidenti e stagionali smottamenti.
È risaputo che il tratto valsoldese della "Strada Regina" risulta spesso molto trafficato con conseguenti problemi di lunghe code in auto e tempi di attesa prolungati dalla dogana ai quali, talvolta, si aggiungono ritardi dovuti ad incidenti e smottamenti.
Preliminare allo studio di fattibilità è, senza dubbio, la raccolta di dati inerenti i flussi di frontalierato; a questo proposito è stato elaborato un questionario che, negli scorsi 28 febbraio e 1 marzo, è stato distribuito in dogana a circa 4 mila frontalieri. La raccolta di tali questionari continuerà fino alla fine del mese di giugno. Al fine di poter assicurare la scientificità dello studio di fattibilità, chiediamo quindi a tutti coloro che hanno ricevuto il questionario, favorevoli o contrari all'iniziativa, di riconsegnarlo presso le sedi della Comunità Montana (Porlezza e Gravedona) e del Sindacato Unia (Lugano e Dongo). Agli stessi recapiti possono rivolgersi coloro che non hanno ricevuto il formulario ma che desiderano esprimere la loro opinione partecipando allo studio.
Pubblicato il
24.06.11
Edizione cartacea
Anno XIV numero 10
Rubrica
Work in progress
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