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Il 1° giugno scorso si è tenuto a Bellinzona il convegno dal titolo “Conoscersi e comprendersi in un contesto multiculturale. Interpretariato e mediazione interculturale nella rete sanitaria, scolastica e comunale del cantone Ticino”, organizzato dall’Agenzia Derman di Sos Ticino.


Il convegno, a cui hanno partecipato più di 130 persone, è stato un’occasione di incontro, confronto e aggiornamento per professionisti confrontati con la presa a carico di persone di differenti origini linguistico-culturali. Infatti sempre di più anche in Ticino si rileva un’importante presenza di immigrati all’interno del mondo sanitario, scolastico e comunale. Ospedali, scuole, comuni, servizi di cura ed educativi diventano così di fatto delle istituzioni multiculturali, istituzioni che sono i principali luoghi dove può e deve avvenire l’integrazione degli stranieri.


Tra gli operatori autoctoni (medici, psicologi, infermieri, docenti, educatori, operatori comunali ecc.) e le persone immigrate possono di conseguenza sorgere delle difficoltà di comunicazione linguistica e di comprensione interculturale. Inoltre, all’interno del processo di integrazione alcune persone immigrate potrebbero non ricevere tutte le informazioni necessarie o non comprendere in maniera sufficiente il funzionamento della vita in Svizzera; d’altro canto, non sempre gli operatori autoctoni sono in grado di accogliere in maniera adeguata le rappresentazioni sociali e culturali di chi proviene da altre realtà.
In questo contesto l’interprete interculturale, in quanto specialista dell’interpretariato in situazione di trialogo (operatore autoctono - interprete - migrante), favorisce, tramite una fedele traduzione orale e tenendo conto del contesto socioculturale degli interlocutori, la comprensione reciproca tra persone di origini linguistico-culturali differenti.


Gli interpreti possono inoltre assumere anche il ruolo di mediatori interculturali. Il mediatore interculturale è in grado di trasmettere informazioni e conoscenze tra diversi mondi linguistico-culturali, tra quelli di provenienza dei migranti e quello autoctono. In quanto professionista dell’integrazione può svolgere attività di consulenza, accompagnamento, animazione e formazione, nonché essere attivo in progetti specifici di integrazione.


Nel 2016, gli oltre 70 interpreti/mediatori interculturali che lavorano per l’Agenzia Derman hanno effettuato 6.320 ore di interpretariato e mediazione interculturale presso i servizi sanitari, sociali, scolastici cantonali della Svizzera italiana. Hanno inoltre organizzato e animato 43 incontri informativi di gruppo sul funzionamento della vita in Svizzera ai quali hanno partecipato 330 stranieri delle loro comunità di riferimento.


In un mondo come quello odierno, segnato da una conflittualità sociale e culturale diffusa, da fenomeni di devianza e di potenziale violenza, l’interpretariato e la mediazione interculturale diventano degli strumenti fondamentali per favorire un’adeguata integrazione tra le persone. Si possono così evitare processi di ghettizzazione e marginalizzazione degli immigrati e delle loro comunità, contrastare stereotipi, pregiudizi e discriminazioni da parte della popolazione autoctona, e continuare a promuovere la pace e l’ordine sociale in vista del benessere di tutti, svizzeri e immigrati.

Pubblicato il 

13.09.17

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