Votazione federale

La votazione sul raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo del 28 febbraio prossimo è un grande imbroglio? La domanda è legittima non tanto per le argomentazioni sostenute dai fautori del secondo tunnel, sulle quali si può dissentire o convenire, quanto piuttosto per le riflessioni che la prassi della politica ispira e per i dubbi che suscitano le “capriole” dell’Ustra (l’Ufficio federale delle strade) sull’urgenza del risanamento della galleria, nonché per le recenti pratiche nella regolazione del traffico ai portali sud e nord della galleria.

La riflessione più preoccupante è quella su un sospetto che circola da tempo e che viene ora autorevolmente condiviso e rafforzato dall’ex consigliere federale Moritz Leuenberger. «Questa modifica di legge è anticostituzionale», ha affermato l’ex ministro dei trasporti in un’intervista pubblicata a fine dicembre dal Tages-Anzeiger. La Costituzione vieta un ampliamento della capacità di transito al Gottardo, quindi per realizzare il secondo tubo «una nuova legge non basta», ha sottolineato Leuenberger. Infatti il Consiglio federale potrebbe – ha ipotizzato l’ex ministro – autorizzare con un’ordinanza (non sottoponibile a referendum) l’apertura in alcuni casi di tutte e quattro le corsie disponibili, per esempio quando si formano lunghe code, o per motivi di sicurezza. Ma «non si può semplicemente venir meno alla Costituzione  in nome della sicurezza».


Un altro dato che suscita dubbi sulla trasparenza della proposta messa a votazione, è un recente studio dell’Ustra, pubblicato l’11 novembre scorso. Vi si afferma che l’attuale galleria, contrariamente a quanto affermato inizialmente, sarà percorribile anche dopo il 2025. Nel frattempo, basteranno normali lavori di manutenzione notturna e non occorrono interventi radicali almeno fino al 2035. «Queste informazioni false al Parlamento, e ora anche alle cittadine e ai cittadini, sono ingannevoli, contraddittorie e poco serie», ha detto Evi Allemann, consigliera nazionale bernese e presidente dell’Associazione traffico e ambiente (Ata). E in un comunicato l’Unione sindacale svizzera afferma che «le capriole dell’Ustra fanno sorgere il dubbio che le motivazioni tecniche siano state gonfiate ad arte per giustificare la presunta necessità del secondo tubo».
Infine, da qualche tempo sembra che le colonne al Gottardo, prima dei due portali a nord e a sud, siano diventate stranamente più frequenti. Su questo problema ha indagato Bruno Storni, deputato socialista al Gran Consiglio ticinese e membro del comitato centrale dell’Ata. Ciò che ha scoperto in merito alla gestione del traffico al Gottardo e sulla formazione delle colonne “fantasma”, Storni l’ha denunciato in un articolo pubblicato in agosto su Internet (nel blog Voci Socialiste) e ce lo spiega in questa intervista.

Che cosa non funziona nella gestione del traffico alla galleria del San Gottardo?


Quel che succede è che con l’impiego dei semafori viene nettamente ridotta la capacità della galleria. Per esempio, nella Mappo-Morettina, che è una galleria come quella del San Gottardo, tutti i giorni, da lunedì a venerdì, alle cinque del pomeriggio la media dei passaggi è di 1.400 macchine all’ora. E non ci sono colonne. Al Gottardo il transito viene bloccato con i semafori già a 800 macchine all’ora, per applicare il sistema del “contagocce” che riguarda i camion. Ma lo fanno anche la domenica, quando i camion non ci sono. È chiaro che si potrebbero gestire i semafori in modo un po’ più dinamico, nel senso che sicuramente si può aumentare il flusso del traffico la domenica, non dico a 1.400, ma almeno a 1.000-1.200 auto all’ora. Abbiamo anche fatto un’analisi delle colonne che si sono formate nel 2012-2014 ed abbiamo constatato che sono aumentati i casi di colonna, soprattutto nei mesi da ottobre a febbraio, quando fino a qualche anno fa non ce n’erano. Adesso, dal 2014, abbiamo visto che si formano colonne anche d’inverno e con un traffico molto modesto, non paragonabile con l’esodo estivo. E ciò dipende dalla gestione dei semafori.

Questa situazione, con l’inizio del nuovo anno, è cambiata?
No, addirittura è peggiorata. Perché nei pomeriggi di sabato e domenica 2 e 3 gennaio si erano formate colonne di 7 chilometri. Tra l’altro – ed è grave – da maggio hanno aperto un cantiere per fare una terza corsia nella galleria sud/nord nel tratto dall’area di servizio di Stalvedro ad Airolo. Stranamente proprio nell’anno della votazione,  deviando il traffico verso nord nella galleria nord-sud in contromano (perché quella sud-nord è chiusa) cantiere che stranamente anticipa anche i lavori di risanamento del Gottardo che si dice dovrebbe mantenere solo due corsie contro le 5 che avremo a Stalvedro. Cantiere che crea ulteriori colonne. Ho esaminato in dettaglio la colonna formatasi nel pomeriggio di domenica 3 gennaio: l’intensità del traffico era di 370-420 veicoli ogni mezzora, in media appena sopra gli 800 all’ora. E pur non essendoci camion, hanno creato una colonna di 7 chilometri, È chiaro che non è corretto. Perché questi, o non sanno gestire il traffico, o non sanno pianificare i lavori (perché non vai a mettere in cantiere un’opera del genere, quando fra un anno apre Alptransit: non c’era nessuna urgenza). Oppure l’hanno fatto deliberatamente.

Lei ha denunciato anche le informazioni distorte che vengono diffuse quando si formano delle colonne. Sono annunci intenzionalmente erronei?
Non lo so, ma vedo che hanno cambiato sistema rispetto al passato. Adesso annunciano alla radio anche le microcolonne (che a volte non ci sono neppure) con tempo d’attesa di 10 minuti. Se segnalassero tutte le microcolonne che si formano in Svizzera parlerebbero per un’ora: perché in tutti gli agglomerati, nelle ore di punta, ci sono rallentamenti e si formano colonne anche di 5 km. È quindi molto sospetto che si siano messi a segnalare le colonne di 1 km al Gottardo. Io non ho mai sentito annunci di 1 km di colonna per esempio a Lugano, dove si forma tutti i giorni ad esempio in Via Besso.

E qual è, secondo lei, il rimedio a questa situazione?
Per ridurre le colonne bisogna evidentemente anche ridurre il traffico. E mettere più camion sulla ferrovia. Il 75% del traffico pesante al Gottardo, quindi circa i tre quarti dei 2-3 mila camion al giorno, è traffico di transito. Dal 12 al 15% sono trasporti dall’estero con destinazione in Svizzera, e solo il 10-12% è il trasporto dal Ticino al resto della Svizzera e viceversa. Quindi, se noi mettessimo sul treno, come vuole la politica del trasferimento, tutti i camion che attraversano la frontiera, il sistema del “contagocce” potremmo dimenticarlo. E poi, oggi i camion hanno sistemi di sicurezza attivi: dal 2015 tutti i nuovi camion immatricolati in Europa devono avere il sistema di frenata d’emergenza, quello di controllo di mantenimento della corsia, quello di controllo pressione degli pneumatici, eccetera. Basterebbe stabilire che nei tunnel alpini svizzeri passano solo camion di ultima generazione, tutto il resto va sul treno. Al Monte Bianco, dopo l’incendio (che non era stato causato da uno scontro ma dal surriscaldamento del motore e poi malgestito) tutti i camion vengono controllati prima di salire le rampe che portano al traforo. Al Gottardo, per evitare l’incidente del 2001, bastava fare la stessa cosa e l’autista  ubriaco non passava la Biaschina. E comunque, al Gottardo c’è un cunicolo di sicurezza; ed il sistema di ventilazione in galleria è stato migliorato: se c’è un incendio aspira aria solo sopra il veicolo in fuoco evitando che il fumo si propaghi nel tubo come era successo nel 2001.

Con il raddoppio della galleria, che cosa cambierebbe?
Rispetto alla sicurezza, non cambierebbe nulla. Il doppio tunnel entrerà in esercizio fra vent’anni (15 anni per farne uno e cinque per rifare l’altro). Molte auto già adesso sono equipaggiate con sistema di frenata d’emergenza anticollisione e controllo mantenimento di corsia. Toyota offrirà questi sistemi su tutti i modelli l’anno prossimo. Entro i prossimi cinque anni, secondo me,  ce l’avranno tutte le macchine nuove. È un po’ come l’airbag: vent’anni fa non c’era, ora ce l’hanno tutti. Tra vent’anni di scontri non ne succederanno più; ma questo è solo il primo passo, perché in futuro le macchine saranno completamente automatiche, come quelle della Google (e di altri) che girano già per le strade, anche in Europa. Tutte le grandi marche ce l’hanno e stanno facendo i test. La Tesla in ottobre ha messo a punto un nuovo software, con il quale la vettura ha, di serie, la guida automatica. Fra dieci anni, non dico che ce l’avranno tutti, ma le nuove macchine cominceranno ad esserne equipaggiate. Questo farà progredire la sicurezza, non solo nella galleria del Gottardo, ma su tutte le strade, a livello mondiale. Quindi, usare l’argomento della sicurezza solo per il Gottardo è quantomeno fuori tempo: non si possono fare i calcoli considerando le auto di vent’anni fa, ma si devono guardare quelle di adesso e, soprattutto quelle dei prossimi vent’anni.

Pubblicato il 

21.01.16
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