Incredibile ma vero. Migliaia di pensionati italiani residenti sia in Italia sia all’estero, e quindi anche in Svizzera, sono a rischio di vedersi bloccare definitivamente il pagamento della loro pensione Inps non avendo mai provveduto ad inviare il Modello Red/Est relativo ai redditi del 2009. Infatti l’Istituto previdenziale italiano sta inviando una comunicazione a questi pensionati residenti in Italia e all’estero, che ancora non hanno prodotto la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2009, indicando le scadenze entro le quali fornire i dati reddituali al fine di evitare la sospensione delle prestazioni pensionistiche collegate al reddito.


Sono ancora 9.000 i pensionati, la metà dei quali residenti all’estero, che hanno percepito prestazioni collegate al reddito e che ancora non hanno prodotto la dichiarazione relativa ai redditi del 2009. L’Inps, come informa attraverso un suo comunicato, invierà loro una breve lettera con cui si comunica che è stata resa operativa la sospensione della prestazione già annunciata con precedenti comunicazioni e viene loro rivolto l’invito a fornire le informazioni mancanti entro i successivi 60 giorni per ottenere il ripristino della stessa. Come è noto, alcune quote delle prestazioni erogate dall’Inps sono legate ai redditi del beneficiario e, in alcuni casi, anche dei suoi familiari. L’Inps corrisponde annualmente queste quote sulla base delle dichiarazioni relative ai redditi degli anni precedenti, riservandosi di verificare l’effettivo diritto alle prestazioni in base ai redditi dichiarati dagli interessati.

 

La legge 122 del 2010 ha introdotto una nuova disciplina per le prestazioni collegate al reddito, stabilendone la sospensione per chi non comunica i redditi entro i termini assegnati. I 9.000 pensionati che non hanno ancora fornito le informazioni relative ai propri redditi sono stati più volte sollecitati a farlo attraverso tutti i canali a disposizione dell’Istituto. Non è stato possibile reperire le informazioni reddituali di queste persone nemmeno attraverso l’Agenzia delle Entrate, con la quale è attivo un flusso comunicativo costante. Si tratta di una platea che rappresenta una piccolissima minoranza rispetto ai circa 7 milioni di pensioni che presentano quote collegate al reddito e ai circa 9 milioni (pensionati e familiari) di soggetti che hanno l’obbligo della dichiarazione. Nel caso in cui i pensionati, oltre a non aver dichiarato i redditi per l’anno 2009, non abbiano provveduto a fornire le informazioni nemmeno per gli anni successivi, a partire dalla rata di dicembre 2013 l’importo della pensione verrà decurtato delle quote legate al reddito.

 

Resta comunque aperta la possibilità di regolarizzare entro 60 giorni la propria posizione e ottenere il ripristino del pagamento intero, a condizione naturalmente che i redditi posseduti e dichiarati ne consentano la corresponsione. Pertanto quei pensionati italiani che in Svizzera stanno ricevendo, oppure che riceveranno nei prossimi giorni, questo ultimo sollecito dall’Inps, sono vivamente invitati a rivolgersi immediatamente all’ufficio più vicino dell’Ital Uil (032 3228307; presidenza.italuil.ch@bluewin.ch), oppure ad altro patronato di fiducia, con un documento di identità valido e i dati reddituali relativi al 2009 per poter dare riscontro alla richiesta dell’Istituto previdenziale italiano. In caso contrario il pagamento della pensione non verrà ripristinato.

Pubblicato il 

18.12.13

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